Ha suscitato un putiferio la notizia pubblicata da Punto Informatico, sull’approvazione da parte del Consiglio dei ministri di un disegno di legge che obbligherebbe qualsiasi ente o persona che scrive su un blog o comunque pubblica su un sito Internet, ad essere registrato presso il R.O.C..
Punto Informatico, la più autorevole e storica testata giornalistica on-line specializzata in temi che riguardano Internet e le tecnologie informatiche, ha rilanciato una notizia apparsa su un editoriale di Civile.it sito che si occupa di documentazione giuridica.
Non se ne era accorto nessuno! Questo è l’incredibile…
Poche ore dopo la pubblicazione della notizia si è scatenato sulla rete, un coro di sacrosante proteste dai più accaniti paladini della libertà di espressione, fra cui si impone di citare, immancabile: Beppe Grillo.
A questo punto due autorevoli membri del governo (Gentiloni e Di Pietro ndr), forse perché loro stessi scrivono nei propri blog, si sono accorti delle vessazioni proposte dai loro colleghi e hanno fatto ammenda assicurando che il disegno di legge sarà al più presto rivisto e che sarà garantita la libertà di scrivere su un blog. senza ulteriori tasse e carte bollate a chiunque voglia farlo.
Ok si fa marcia indietro (speriamo…), ma ci volevano Punto Informatico e Civile.it per far notare la gaffe di questo disegno di legge?
Non se ne potevano accorgere prima il Ministro delle Infrastrutture e il Ministro delle Comunicazioni?
Riferimenti ed approfondimenti:
- Il Governo vara la Internet Tax
- Nuova disciplina dell’editoria e delega al Governo per l’emanazione di un testo unico sul riordino della legislazione nel settore editoriale (pdf)
- La nuova legge sull’editoria del Governo obbligherà tutti i blog e i siti a diventare testate giornalistiche
- Editoria: in 48 ore monta la protesta
- Forum internazionale sui diritti di Internet
- Beppe Grillo: La Cina è vicina con la Levi-Prodi
- Ddl editoria, Gentiloni ammette: Un errore la registrazione dei siti
- Di Pietro: No al bavaglio per la Rete
- Ddl editoria, Levi: ‘Non vogliamo tappare la bocca a Internet’
- Libertà di manifestazione del pensiero